La Confraternita dei Devoti della Madonna di Polsi

Tutto nasce con il Dono della fede che hanno ricevuto i tenaci ragazzi campesi, dopo un pellegrinaggio al Santuario della Madonna della montagna in Aspromonte.

Il percorso di crescita spirituale della Confraternita si avvia con la guida spirituale di Don Palmenta ma, e soprattutto, con l’affiancamento ai confratelli dell’omonima compagine di Ganzirri che, vantano una storia ultracentenaria tra i laici al servizio della Chiesa.

Inizia così la partecipazione ai Cammini di fraternità (Messina, Fiumedinisi, Bagnara, Cerisano, Roma, Orvieto e tanti altri) sempre permeati di fede e adorazione verso il Creatore e altamente istruttivi grazie alla presenza di autorevoli oratori che si susseguivano nei vari convegni religiosi.

I raduni confraternali sono anche momento di condivisione delle difficoltà e dei problemi che affliggono o turbano una comunità, e così con la super visione della Confederazione nazionale, in ogni occasioni viene prevista una raccolta di fondi volontaria finalizzata alla segnalata esigenza di carità. Significativo è stato il gesto di carità donato durante il raduno nazionale delle confraternite d’Italia, tenutosi qualche anno addietro nella Diocesi di Reggio Calabria, organizzato proprio con l’apporto massiccio dalla congregazione di Campo Calabro, destinato poi per intero ad un esigenza presente nella comunità campese.

Nel corso di questi anni, relativamente pochi rispetto alla storia della maggior parte delle confraternite insistenti sul territorio reggino e non solo, il gruppo dei devoti della Madonna di Polsi è aumentato e si è arricchito della presenza femminile e ha portato a termine numerosi atti di generosità verso il Santuario che custodisce la venerata statua nel cuore della valle aspromontana. Non tutte le opere di bene sono  visibili all’occhio del pellegrino, anche perché il loro fine ultimo non è certo la pubblicità ma, la costante e disponibile presenza, in ogni occasione e per ogni esigenza, quali stretti collaboratori di quel Rettore è la vera testimonianza del servizio volontario reso al Signore.

Non è solo con il conto in banca che si può donare del bene al prossimo, serve tanta buona volontà e disponibilità: questo è il principio che muove i passi delle consorelle e dei confratelli che si autofinanziano destinando alle esigenze confraternali, poco che diventa abbastanza con le raccolte saltuarie derivanti dalle varie tombolate, mercatini, ed occasioni del genere che sono sempre momenti di aggregazione e comunione fraterna.

Nella vita di tutti i giorni abbiamo decine di occasioni in cui possiamo donare qualcosa al prossimo: da un aiuto a portare le borse della spesa, ad un semplice saluto con il sorriso, passando per il tempo impiegato per la raccolta del banco alimentare.

Il conviviale che negli ultimi anni viene organizzato nel periodo natalizio alla presenza delle sorelle e dei fratelli extracomunitari ospitati, temporaneamente, dalle comunità locali è sicuramente un atto che arricchisce spiritualmente quanti vi partecipano dalla fase preparatoria al riassetto finale

Purtroppo le esigenze son tante e non si riesce a sopperire a tutte ma, nel tempo, si è registrato anche un aumento della sensibilità di tutti gli operatori economici che, ormai con continuità, cedono alla Confraternita le provviste alimentari, non ancora scadute, che per ragioni di marketing varie non risultano a loro commerciabili.