S. Maria Maddalena, apostola degli apostoli

Maria Maddalena è patrona dei penitenti e venerata anche dalla Chiesa d’Oriente.

La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l’ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto.    

È questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un’antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l’apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù.

Maria la Maddalena o Maria di Magdala?

Analizzando meglio il nome di questa donna, non vi è alcun dubbio  sul fatto che si chiamava Maria ē Magdalēnē,  «Maria la Maddalena».

Nei testi originali non esiste alcuna Maria di Magdala, per questo motivo la sola traduzione possibile è “Maria la Magdalena” che progressivamente si è trasformato nel più semplice Maria Maddalena.

 Tenendo presente che questo termine corrisponde ad un soprannome e che i soprannomi associati a personaggi evangelici avevano sempre un significato, diventa necessario chiedersi qual è quella parola che abbia una pronuncia tale da corrispondere al suono riprodotto in greco  con l’espressione Magdalēnē.

 Quasi tutti gli studiosi concordano sul fatto che il termine ha a che fare con il termine ebraico e aramaico migra, termine che può essere tradotto con «torre» o «edificio fortificato»

La scelta di leggere il soprannome Maddalena alla luce del significato del termine ebraico traducibile con torre,  edificio fortificato trova un primo importantissimo sostenitore in S. Girolamo.

È proprio Girolamo, in una sua lettera datata 413 in risposta a una nobildonna, a scrivere di Maria Maddalena:   … se si richiamerà alla mente le sante donne che accompagnavano il Signore e “lo assistevano con i loro beni” (Lc 8,2-3)  e le tre Marie che stavano sotto la croce, e particolarmente Maria “la Maddalena”, che per il suo zelo e per l’ardore della sua fede ricevette il nome di “turrita”, ebbe il privilegio di vedere Cristo risorto prima degli apostoli…”

Maria si distinse su tutti per la forza della sua fede in Gesù e fu perciò privilegiata rispetto ai discepoli, addirittura rispetto agli apostoli, in quanto è lei per prima a cui è concesso di vedere Gesù Risorto.

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Interessanti considerazioni su Maria Maddalena sono presenti anche in testi non compresi nella Bibbia come nel Vangelo di Filippo dove l’autore dice della Maddalena “Maria ha compreso la verità meglio degli altri”;  esiste poi un Vangelo di Maria dove in questo testo si parla della Maddalena come la discepola che più di ogni altro ha ricevuto rivelazioni da Gesù Risorto. E’, quella qui rappresentata,  una Maddalena “di spicco”, tanto da sostenere un confronto alla pari con gli apostoli maschi e da indurre qualcuno del gruppo a riconoscerle un rapporto privilegiato con Gesù.

 Le considerazioni valutate fin qui attestano quindi che Maria Maddalena è passata alla storia come fedele discepola di Gesù e prima testimone della sua risurrezione. Nei testi evangelici non esiste alcuna Maria di Magdala, ma Maria la Maddalena.

Liberata da «sette demòni»

I demòni nella Bibbia non indicano mai i vizi.

Per cui la Maddalena spesso associata ad una figura poco raccomandabile, piena di vizi della peggior specie (il numero sette indicava pienezza, per cui in questo caso era come dire piena di vizi) in realtà era una donna con un disagio.

Con il termine “demòni” vengono piuttosto indicati una serie di entità responsabili di situazioni o eventi più o meno drammatici. Nel caso della Maddalena queste situazioni potrebbero indicare delle difficoltà tali che solo l’incontro con Gesù riuscì definitivamente a cancellare.

E’ quindi assolutamente inopportuno pensare alla figura della Maddalena liberata dai demòni, come ad una donna dedita ai vizi.

Maria Maddalena fu fra coloro che maggiormente amarono Cristo, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario, era insieme a Maria Santissima e a san Giovanni, sotto la Croce (Gv. 19,25). Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece il primo Papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Santo Sepolcro.

San Gregorio Magno ha parole straordinarie per colei che fece di Cristo l’unica ragione di vita. «Ella si recò la Domenica di Pasqua al Sepolcro, con gli unguenti, per onorare il Signore. Ma non lo trovò: “Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva” (Gv. 20,10-11). In questo fatto dobbiamo considerare quanta forza d’amore aveva invaso l’anima di questa donna, che non si staccava dal sepolcro del Signore, anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati. (…) Accadde perciò che poté vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo; perché la forza dell’opera buona sta nella perseveranza, come afferma la voce stessa della Verità: “Chi persevererà sino alla fine, sarà salvato” (Mt. 10, 22). Cercò dunque una prima volta, ma non trovò, perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare.

L’umile penitente Maddalena, diventa testimone del trionfo del Crocifisso. Ora vorrebbe stare lì, in adorazione, e invece no: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro» (Gv. 20, 17). Porterà Lei l’annuncio agli Apostoli.

Il primo centro della venerazione della Maddalena fu Efeso, dove si diceva fosse pure la sua tomba, nell’ingresso della grotta dei Sette Dormienti; si sposta poi a Costantinopoli, dove all’epoca di Leone il Filosofo (nell’886) sarebbe stato trasferito il corpo, e si diffonde poi nella Chiesa Occidentale soprattutto dall’XI secolo.

La diffusione del culto in Occidente avvenne soprattutto grazie all’Ordine dei Frati Predicatori che l’annoverò nel numero dei suoi patroni. Frati e suore l’onorarono col titolo di “Apostola degli Apostoli”, come viene celebrata nella liturgia bizantina, e paragonarono la missione di Maddalena, di annunciare la risurrezione, col loro uffizio apostolico.

Il culto di Maddalena si diffuse in Europa e i suoi devoti costruirono numerose chiese in suo onore: la più nota è quella gotica di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume (1295) in Francia, dove è conservato quello che si dice sia il teschio della Santa, ma la prima in cui si formò il culto di Maria Maddalena è l’abbazia di Vezelay (Francia) dove già nel 1050 si diceva fosse conservato il corpo.

Il 3 giugno 2016 la Congregazione per il Culto Divino ha pubblicato un decreto con il quale, «per espresso desiderio di papa Francesco», la celebrazione di santa Maria Maddalena, che era memoria obbligatoria, viene elevata al grado di festa liturgica.

Maria di Magdala faceva parte del gruppo dei discepoli di Gesù, lo aveva seguito fino ai piedi della croce e, nel giardino in cui si trovava il sepolcro, era stata la prima testimone della resurrezione, “testis divinae misericordiae”, come la definisce Gregorio Magno.

L’arcivescovo Roche, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, afferma che è giusto «che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa».