La Chiesa di Campo della Maddalena

La Chiesa di Campo Calabro vanta origini antichissime, attestabili attorno al 1630 circa, quando il piccolo paese che fa da balcone sullo Stretto di Messina era noto come Campo della Maddalena.

Ai tempi, si legge nei documenti, la chiesa “era un semplice beneficio della famiglia Polimeno, passato poi agli Aragona “ed era compresa nell’arcipretura di Fiumara”, sino al 1962, quando il Monsignor Ibanez de Villanova “ordinò all’arciprete di Fiumara di mantenere ivi un cappellano per l’amministrazione dei sacramenti”.

La scissione effettiva avvenne nel 1701 e sotto la giurisdizione della nuova parrocchie rientravano quelle di Piale, Cannitello, Pezzo, Fossa San Giovanni (adesso Villa San Giovanni) e Acciarello. 

Purtroppo, la storia della chiesa è strettamente connessa ai tragici sismi che hanno interessato la nostra terra.

Probabilmente la chiesa del 1701 fu ricostruita nel 1818, dopo il terremoto del 1783.

Quest’ultimo sisma distrusse una statua di Sant’Antonio da Padova, mentre l’attuale effigie, di autore ignoto, è sopravvissuta al terremoto del 1908.

La chiesa originaria non era collocata nello stesso luogo di quella attuale: la struttura dei secoli scorsi si trovava in piazza Vittorio Emanuele III, con l’ingresso stranamente non volto verso Gerusalemme, come avrebbe suggerito la tradizione, ma verso via Calvario.

Questa prima chiesa fu completamente distrutta dal fenomeno sismico del 1908.

Da quell’anno, sino al 1935, i campesi usufruirono della cosiddetta “chiesa Baracca”, che sorgeva invece dove oggi è ubicata la scuola media.

Naturalmente, una struttura provvisoria in lamiere ondulate all’esterno e con tavole “perlinate” all’interno.

I lavori per l’attuale chiesa durarono dal 1930 al 1935. Il progetto, a firma di Rocco Lofaro, impegnò validissime maestranze locali: il maestro muratore Francesco Greco; il falegname Alfio Bellantoni; lo scultore del legno Giovanni Ferraiolo; mentre i militari della regia marina, di stanza ai tempi a Petrulle, realizzarono l’impianto elettrico e d’illuminazione.

Altare Maggiore
Cappella Santissimo

La chiesa, di stile barocco-meridionale, aveva una sola navata, col campanile sulla destra e la sagrestia sulla sinistra. L’altare maggiore, prima del Concilio Vaticano II degli anni ’60, ospitava quattro colonne reggenti il timpano, con due angeli che incorniciavano la splendida pala a olio raffigurante la Maddalena in penitenza (attualmente locata nella navata di destra): l’opera, realizzata dall’artista oppidese Domenico Mazzullo, è stata recentemente restaurata dalla figlia del pittore, che dipinse la pala in occasione in un soggiorno presso parenti a Campo Calabro.

La chiesa contiene, oltre alla statua di Sant’Antonio da Padova, quella della Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina; il Sacro Cuore di Gesù; San Francesco d’Assisi; Santa Maria Maddalena, la Madonna del Sacro Cuore.

Presente anche il quadro di San Giovanni Bosco. La chiesa ha subito un importante intervento di ampliamento edilizio negli anni che vanno dal 2006 al 2010, durante i quali sono state aggiunte due navate laterali.

Madonna
Santa Maddalena
Sant'Antonio
Fonte battesimale

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